Laura Castoldi
Mondo sospeso
tra la fine
e la promessa
di un nuovo inizio
qua e là
frammenti di vuoto
terreno fertile
per il seme della paura
abile saltimbanco
dai mille travestimenti
strade derubate
di passi, voci, colori, presenze
sirene sguaiate
per abitudine e necessità
si srotolano senza sosta
spalmando paura
tra le pieghe del cuore
caramella dal gusto amaro
che attanaglia la gola
case isolate
porte chiuse
si aprono a tratti
solo per necessità
complici involontarie
di drammi intimi e segreti
violenza
abuso
solitudine
malattia
sofferenza
disperazione
lì dietro la paura
si mangia a morsi
come il pane quotidiano
vite fragili
derubate di ogni calore e contatto
attendono con paura
la luce del sole
attendono con paura
il buio della notte
in mezzo il tempo della paura
la paura di non farcela
paura delle mie paure
riconoscerle
accoglierle
abbracciarle
gridarle
piangerle
per non soccombere
me lo segno
per non dimenticare
quando tutto sarà
un ricordo sbiadito.
Motore della vita
essenza della vita
forza inesauribile e inarrestabile
talvolta abbozzi una resa
chini il capo
al cospetto della vita
paura
vergogna
timore
rassegnazione
timidezza
sfiducia
indifferenza
ti paralizzano
ti incatenano
ma non ti spegni mai
covi sotto la cenere
silenzioso e paziente
in attesa di giorni migliori
fiore che sboccia dal cemento
dispensi
luce fiducia e speranza
madre amorevole
nutri pensieri e membra di uomo
il mio desiderio
non smettere di desiderare
il mondo che vorrei.