Oliviero Godi
Vorrei collegare “Paura e desiderio” ad un argomento che da tempo sto cercando di comprendere: il Dr. Jekill e il Mr. Hide che c’è in ognuno di noi, cioè quello che pretendiamo di essere di fronte al mondo e quello che invece vorremmo essere.
In questo senso il Dr. Jekill ha paura. E’ parte della società che ha paura. Si adegua al sentimento comune. La situazione gli sfugge di mano, l’individuo è impotente di fronte ad un nemico invisibile, l’essere umano trema, si ferma, l’inattività imposta ci rende, in un certo senso, frenetici.
Mr. Hide invece pensa ad altro. Pensa a quello che può fare vista la situazione, approfittare di questa forzata sospensione del mondo per investire il tempo anche in attività che sembrerebbero insulse agli occhi degli altri.
Mr. Hide ha delle potenzialità che il Dr. Jekill non ha, proprio perché quest’ultimo è soggiogato dal perbenismo, dalle convenzioni sociali, dall’essere in una società che si aspetta da lui un comportamento omologato.
Questo dualismo insito in ognuno di noi ci porta a “pendere” a volte da una parte o dall’altra, a sentirci affranti oppure sollevati, a chiudere gli occhi sperando che sia un brutto sogno oppure a guardare più lontano del solito.
Ecco, io mi sento così…