Viviana Algeri
Ogni mattina Lucia metteva il piccolo Gianluca nel seggiolino posizionato sul sedile posteriore della piccola utilitaria, accendeva il motore e prendeva la strada per l’asilo dove lo avrebbe lasciato prima di andare in ufficio. Ogni mattina, meno il sabato e la domenica. Ogni mattina per 4 lunghi anni. Ma ogni mattina, in prossimità dei binari del treno, Gianluca con gli occhi sbarrati ed un filo di voce diceva sempre la stessa frase : ”E se passa il treno?” – ecco che allora Lucia , ferma davanti al casello , lo stringeva a sé rassicurandolo con dolcezza, come solo una madre sa fare.
Ogni mattina, meno il sabato e la domenica. Ogni mattina per 4 lunghi anni.
Gianluca è un uomo di 40 anni, un uomo indipendente e di successo, oltre che “libero sognatore” come egli stesso ama definirsi, uno che appartiene alla gente della notte e che regala musica e pensiero positivo a tutti i suoi fans. Gianluca vive pienamente di giorno e di notte. Vive due vite, distinte ma parallele. Ogni giorno, compresi il sabato e la domenica. Ogni giorno, da 20 lunghi anni.
Oggi, seduto alla Stazione dei treni, legge e rilegge quella lettera di richiesta di visita urgente, accanto a lui Lucia sua madre, lo guarda con tenerezza.
“Devo prendere quel treno, ci devo andare, capisci? E’ troppo importante, lo voglio fare per me..per loro. Per non lasciarli soli ogni giorno, compresi il sabato e la domenica. Ogni giorno ancora per altri 20 lunghi anni.”
Lucia lo stringe forte ed annuisce, senza parlare perché Gianluca deve poter continuare a vivere due vite distinte ma parallele. Parallele, come i binari di un treno.