MICROCHIMERE
POETICA
Le MICROCHIMERE sono cellule interne ad un corpo che possiedono un DNA diverso
dall’organismo che le ospita. Pare succeda che cellule dei figli e delle figlie restino in circolo nel
corpo delle madri, dopo la gravidanza, per un tempo indefinito.
Nel caso del tramando tra femmine, la questione della convivenza di cellule con diverso
patrimonio genetico in un medesimo corpo, si carica di un’ulteriore fascinazione, perché gli
ovuli di ciascuna donna si formano già durante la sua vita intrauterina. In un certo qual modo
quindi, durante la gravidanza il corpo della futura nonna custodisce anche un principio di
nipote.
Come in un distillato di femminilità, nell’opera MICROCHIMERE il tracciato delle matite fissa in
un’istantanea i contorni di tre corpi di donna: nonna, madre e figlia sulla superficie di tre fogli
di carta distinti.Tre corpi unici nella loro identità e nel loro vissuto che risultano indistinguibili
nelle forme delle linee sulla carta.
In un atto artistico che sospende il tempo nello spazio, l’artista mette in relazione tre
generazioni che compongono la sua famiglia, sottolineando come la continua ricerca del
senso dell’essere donna di ciascuna, non può prescindere dall’essere uno specchio emotivo,
temporale e culturale reciproco.
Un sensibile groviglio armonioso, denso di conferme e negazioni, di luci ed ombre, di graffi e
carezze in cui i DNA si muovono in un lento, lunare passo a tre.
TECNICA E MATERIALI
Carta Takeo plissettata e cucita a mano. La carta riporta le tracce del corpo dell’autrice, di sua
madre e di sua figlia, ritracciati a matita con minuti dettagli ripassati con acquarello dorato. Le
tre eliche intrecciate tra loro girano su un unico asse con il movimento d’aria generato anche
solo dal passaggio delle persone attorno a loro.
100x100x300 cm circa (escluso cavo aereo per sospendere spirale).
ANNO DI REALIZZAZIONE
2023